Electric Wizard - "Wizard Bloody Wizard"
A tre anni di distanza da Time to die gli stregoni di Dorset, attivi dal 1993, raggiungono con facilità la quota 9 dischi con l'ennesimo lavoro, questa volta orientato verso nuove soluzioni.
Gli Electric Wizard ci riprovano (riuscendoci) con Wizard Bloody Wizard, uscito per Spinefarm lo scorso venerdì 17 novembre, quel tocco di velocità ad una discografia tendente all'emulazione. Quella di Dopethrone o Black Mass, a mio avviso irrangiungibile e forse fuori luogo, quale senso avrebbe del resto riproporre qualcosa di già fatto? Provano a moderizzarsi perdendo però l'aspetto sporco, malsano, di un sound inconfondibile e da sempre di esempio per la scena. Sono migliaia le band che si sono rifatte a loro ed è difficile fermarle. Sono riusciti a fornire gli strumenti adatti per improvvisare, sperimentare, orientandosi in quel blues per forza di cose più spinto e veloce. Non si può parlare di evoluzione, non solo i fan di lunga data noterebbero l'aria di rinnovamento, lo si nota sin da subito con See you in hell e Necromania dove emerge un lato più dinamico degli Electric Wizard, slegato da quel mood di cui non rinnegano i residui. Ci riferiamo a Dopethrone, Witchcult Today, dal suono abrasivo, sporco e a tratti evocativo di quelle atmosfere cupe, sinistre, sostituito da un sound altrettanto tetro, lugubre. Figli anche loro del capolavoro Black Sabbath (1970), l'unica costante in un genere solo apparentemente statico è proprio l'appartenenza all'immaginario di Hand of Doom, Electric Funeral (brano che ispirò il nome Electric Wizard), di esempio a loro volta come pionieri indiscussi della scena doom/sludge. In tanti li hanno imitati, pochissimi sono riusciti a non copiarli. Geniali, seminali, fottutamente indiavolati, gli Electric Wizard sono e saranno IL DOOM.
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- See You in Hell
- Necromania
- Hear the Sirens Scream
- The Reaper
- Wicked Caresses
- Mourning of the Magicians
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