A volte vomito, genesi ed obiettivi

A volte vomito nella vita reale, e credetemi, non è piacevole. Altre è liberatorio, specie se per "vomitare" intendo scrivere un opinione, argomentarla e arrivare a conclusioni. E' grazie a voi se continuo a parlare ancora di sta faccenda, di svariare tra i generi e gli stili, tra le news e le recensioni, e continuerò fino a quando sarete qui a sostenermi. In scaletta troverete nomi come Lil Xan, Death Grips, Coma Cose, Prozac +, Home Festival, Thom Yorke e molto altro.  Trap, elettronica, indie rap, tutto quello che volete, l'importante è che continuate a leggere anche se scrivo le stronzate. Tutto nasce dalla noia, dal troppo tempo libero e della voglia di cazzeggio: zero limiti, muri, paletti. Massima trasparenza e massimo odio per la commerciale.



































Approfitto dell'occasione per fare un po' di promozione, in questo caso della mia band. Il 6 Aprile è uscito "Il Treno" e oltre ad invitarvi ad ascoltarlo e rimanere sordi, vi consiglio di aspettare almeno la data d'uscita prevista il 28 Aprile. Il gruppo nasce a Vasto negli anni '90 ed attraversa varie fasi con nomi e line-up differenti, sopravvive infatti solo Raffaele, leader indiscusso della scena punk rock vastese. "La crisi, l'amore e le zoccole" è il primo lavoro in studio e riassume il repertorio che più ha colpito l'immaginario dei seguaci delle Zoccole Misteriose che ha ormai attraversato due generazioni. Tra ubriacature e indigestioni da arrosticini in giro per l'Abruzzo nasce "Mangiacuori, canzoni d'amore per il nulla" in collaborazione con Umberto Palazzo, seguito dall'addio dell'ennesima zoccolona e dal primo mini-tour in "polentonia" battendo le strade di Modena, Bologna e Cuneo. "Il sabato sera" è a pag.115 di Anubi, la graphic novel di Simone Angelini e Marco Taddei che ha fatto parlar tanto di sé. A fine 2016 tornano in sala prove per scrivere il loro terzo disco misterioso: "L'ultima sberla" segna il passaggio a sonorità post-hardcore con sfumature emocore senza mai rinunciare all'essenza fancazzista e abitudinaria che tra vizi e crisi d'intedità contraddistingue un progetto longevo quanto autodistruttivo. Dopo mille hangover e viaggi introspettivi le zoccole misteriose tornano con il loro terzo kavoro intitolato "l'ultima sberla", la presa di coscienza di un'esistenza precaria priva di punti di riferimento messi continuamente in discussione da una società più veloce di chi la compone. E' il momento di rimboccarsi  le maniche e di mandare tutti a quel paese, pensare a se stessi e guardare avanti. Le sonorità variano approdano sul post-hardcore anni '90 abbracciando un sound immediato ed efficace senza però rinunciare al rumore del secondo disco. Tra disordine e confusione  l'ascoltatore annega in un mare di distorsioni e trova la salvezza nella consapevolezza di un'esistenza effimera e in quanto tale destinata ad un cambiamento. I brani nascono durante i soundcheck del mini tour al nord, dalle improvvisazioni live e in sala prove, dal bisogno viscerale di suonare e bere fino a non capirci più nulla. Sporco, abrasivo, a tratti post-hadcore altri Seattle sound, il viaggio mistico delle zoccole volge ad un nuovo capitolo per motivi di sound e di attitudine alla realtà.  Cambiano le abitudini ma la Peroni è sempre al nostro fianco nei momenti difficili. Dandovi maggiori informazioni verrebbe meno il concetto di misterioso.





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