Il lato oscuro della Trap (Opinioni e riflessioni sul genere)

La Trap nasce negli states tra i '90 e il 2000 ma arriva in Italia solo nel 2014, quando ormai la tendenza si è già trasformata in un influenza. Come per il Rock, l'Hip Hop, ogni genere che importiamo finisce per essere percepito in modo distorto e riduttivo, radicalizzando e minimizzandone i valori, il messaggio, di una società in continuo mutamento. Sta a noi saper discernere tra la verità e la finzione, tra il vissuto e l'immaginato. Cambiano le tematiche, i mezzi, l'estetica, ma la base resta l'elettronica a cavallo tra rap e pop, travolgendo un numero di ascoltatori non indifferente. E' qui che emerge il primo grande problema: non tutti riescono a fare questa distinzione, soprattutto ragazzini, ragazzi, adulti, direi più che sprovveduti.

E' un quesito che mi pongo da qualche mese e che continuo a pormi ora che mi dedico alla produzione di una manciata di artisti trap vastesi. L'intento è dare un contributo, esprimersi e regalare emozioni.






Tutto parte dalle Trap House, le case adibite allo spaccio e al consumo di sostanze, fenomeno ormai radicato soprattutto nei centri e nelle periferie degli Stati Uniti d'America. L'utilità sta nella difficoltà delle forze dell'ordine di monitorare i traffici che si consumano principalmente all'interno di comuni abitazioni, obbligando il cliente a consumare la sostanza lì dentro per poi uscirne pulito. Un meccanismo facile ed efficace, tanto da trasformarsi in normalità.

La stessa normalità imposta da chi non distingue droghe leggere e droghe pesanti condannando un'intera generazione all'illegalità perpetua. Regolarizzare e controllare è troppo difficile, probire e condannare è disumano quanto propagandistico. Dall'altra parte libertà di espressione ed arte vengono confuse con marketing ed estetica, è lì che il disagio (ansia, depressione, tossicodipendenza) si trasforma in Ego trip. Visto che conoscete gli esempi italiani, vorrei farvi alcuni nomi esteri che vi faranno riflettere sul vero significato di Trap.



Partiamo dai più giovani ed influenti: XXX Tentacion, Lil Xan (che tratteremo con Lil Peep) e Lil Pump.





Classe '98, Jahseh Dwayne Onfroy è un rapper e cantante statunitense, passato da subito sotto i riflettori per via del suo modo anticonvenzionale di raccontare una realtà scomoda infestata dai demoni della depressione, del suicidio. Portavoce come Lil Peep di un'intera generazione, XXX Tentacion (un evidente rimando al porno) registra il suo primo lavoro in un carcere minorile dove conosce il suo primo compango di avventure Ski Mask. Il resto è storia: Look at me (copiata da Drake), Revenge, SAD!

Il gossip non c'entra con Avoltevomito, quindi eviterò di soffermarmi sul lato personale e privato di un ragazzo che ne ha sicuramente fatte e passate tante ed è giusto rispettare la sua persona.



Discorso valido anche per Lil Xan (di cui abbiamo già avuto il piacere di parlare) nato a Redlands nel '96. Fan di Steve Cannon, segue i suoi tour come fotografo quando un figlio di buona donna decide di rubargli la macchinetta. Cannon tuttavia non finirà mai di ringraziare quel ragazzo perché fu grazie a quello sfortunato episodio che Diego Leanos si trasformerà in Lil Xan. Di origini molto umili e con un passato da tossicodipendente, fonda il movimento Xanarchy contro l'abuso di Xanax, scambiato spesso per Fentanyl. Il tipico problema della cannabis presa per strada ma con effetti mortali. L'erede di Lil Peep, qualcuno ci ha lasciato le penne: per scrivere. Attenti al gioco di parole. E' morto lasciandoci un genere, una Emo Revival mai vista prima (Ci sono state 3 ondate delle quali l'ultima con il ciuffo e i polsi tagliati, pessima) ricca di disagio ma anche speranza. Peep trasformava in musica le parole di una generazione molto simile a quella di Cobain. E non sono io a farlo sto paragone, si fa da solo. Si parla addirittura di un album post-mortem quindi prima di criticare ascoltate.



Fatemi due favori: ascoltateli e non confondeteli.


Finiamo con Lil Pump, il personaggio che più si avvicina a quel modello tanto seguito ed idolatrato in Italia. Il più giovane dei 2 (3 considerando la buon'anima di Gustav in arte Lil Peep) e forse il più famoso in Italia in termini di riscontro mediatico. Gucci Gang non è tutto ciò che ha da dire per fortuna, ma tutti parlano di lui sorvolando su nomi importantissimi, specie per chi ha a cuore la Trap. Partendo da Travis Scott, Rick Ross, Juicy J, Quavo, Offset, 21 Savage, BONES, Suicideboys passando per Young Thug, Post Malone, Lil Uzi Vert e tantissimi altri. La Trap è la new wave, mette tutto dentro e dovrebbe metterci tutti d'accordo. Perché c'è prima un problema di comunicazione, poi di senso critico e infine di riscontro mediatico.


Tutti questi artisti hanno in comune una sola cosa: la verità nelle parole. E parliamoci chiaro, la verità assoluta non esiste, ma possiamo avvicinarci a quel concetto scrivendo musica con l'intenzione di far musica. Ed è proprio quando si estremizza che si cade in errore, credendo che la Trap sia solo soldi, droga e figa. Mi dispiace ma non è questo ma ANCHE questo: dai centri sociali alle fashion week, dai rave a ai festini esclusivi, dalla musica al puro intrattenimento.
Basta un buon produttore con buone idee, due pagliacci e il gioco è fatto: da quando il ruolo del beatmaker supera quello del rapper è più facile tirare le somme.



E se pensate che mi riferisco alla Dark Polo Gang vi sbagliate di brutto, perché per quanto siano estremizzati ed estremizzanti, i quattro trapper romani esagerano con le parole ma anche con i fatti. E non parlo dei loro fan, non parlo di loro, parlo del FATTO che sono tra i pochissimi in Italia ad aver capito e rinnovato un genere fatto ormai da burattini e burattinai. Questo sfocia nelle polemiche, ad esempio quelle su Dark Side e il suo rapporto con la finanza etc
Si condanna l'abuso, il messaggio negativo per i ragazzi, ma dovrebbero esser loro a capire cosa c'è di sbagliato in quei comportamenti. Se a 15 anni mi bucavo solo perché lo faceva e lo aveva fatto il mio idolo, John Frusciante, ora non stavo qui a raccontarvelo. Non stavo qui a rompervi i coglioni sulla mia idea di musica, la mia idea di trap music, la mia idea di fare arte. Se Sfera e Defgold parlano di Purple Drunk sono più pericolosi della Dark che ti prepara in qualche modo ad un certo mondo prima di essere ascoltati. I primi due sono più accessibili ed è questo il motivo per cui è necessario filtrare il messaggio, renderlo meno fantasioso e più reale. Condannare i gusti, gli artisti, è sbagliato: condannare chi lucra su un cattivo modello lasciando che chiunque lo prenda per suo, quello si che è un problema. Perché si continua a cercare un pretesto come l'erba per colpire qualcosa di molto più grande: prendere il pesce piccolo per risalire al grande finisce per pingere i pesci piccoli a farsi mangiare o a suicidarsi, quindi smettiamola di dare la colpa alla musica, di fare i moralisti con l'arma sporca in mano, è ridicolo.

Gli scleri dei vecchi della scena (Fibra, Noyz, Inoki) sono un monito per chi dovrà prendere il loro posto, un invito a non perdere di vista quelle 2 o 3 cose importanti come scrivere, suonare, spegnere il telefono perché dà alla testa. E a dirlo in una canzone è un ragazzino, e che ragazzino.












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